mercoledì 13 novembre 2013

Un altro modo di vivere il calcio

Sono atterrato negli Stati Uniti con la consapevolezza che una delle cose che mi sarebbero mancate sono le chiacchiere del Lunedi' (e Martedì', Mercoledi' …) in merito al “calcio”.
Sui giornali locali, alla televisione, vedevo sempre foto e immagini di atleti e giocatori, ma ero incapaci di riconoscerli ...e mi diceva bene se trovavo un piccolo box in qualche angolo del tipico giornale americano da 50 pagine, che riferisse dei risultati del “soccer”: pagine e pagine di Baseball, Football, Baskeball e Hokey, qualche trafiletto di altri sports come Indy Car, Athletics, e poi forse ….

Altra cosa che ho sempre pensato, e' che i miei figli non avrebbero mai praticato il  calcio come attivita' sportiva: sebbene, da buon italiano medio, mi sia sempre piaciuto tirare calci al pallone, ho pensavo fosse meglio offrire loro altre opportunita'; per dare calci al pallone basta un prato, quattro zainetti e un bel pallone …

Poi invece anche in questo i progetti sono cambiati:

forse perche' anche avrei io trovato qualcuno con cui parlare di una palla rotonda che si prende a calci;
forse perche' sentivo che potevo dare il mio supporto ai miei figli in questo sport piu' che in altri;
forse perche' Irene ce lo ha espressamente richiesto …
fatto sta che a Settembre mi trovo sul sito del Winchester Soccer Team (http://www.winchestersoccer.net/) ad iscrivere mia figlia a questa “scuola calcio”

Innanzitutto scopriamo quanto questa attivita' sia incredibilmente popolare tra le ragazze: sebbene il Winchester Soccer Club abbia ben 4 squadre di Girls Under 10, Irene viene messa in lista d'attesa, e solo dopo un paio di giorni iscritta regolarmente, a pochi giorni dall'inizio delle attivita'.

Sempre sul sito troviamo un bellissimo decalogo per i genitori che trovate a questo link, http://www.winchestersoccer.net/Default.aspx?tabid=146374 , ma di cui mi piace condividere qui la parte relativa al "Incoraggiamento"


  •     Recognize what your child is trying to do, not the result.
  •     Making mistakes is part of learning.
  •     It is the coach’s responsibility to focus on specifics, and the parent’s responsibility to praise their child’s effort.
  •     Positive reinforcement (great effort, great idea, good try). Don’t be a negative influence, avoid comments like, “what are you doing” “PASS the ball”, “wake up”.

Che tradotto suona come

  •     Riconosoci cosa tuo figlio sta cercando di fare, non il risultato.
  •     Fare errori fa parte dell'apprendimento.
  •    E 'responsabilità del coach di concentrarsi sugli aspetti tecnici, e la responsabilità dei genitori per lodare lo sforzo del loro bambino.
  •     Evidenziare gli aspetti positivi (Ottimo lavoro, buona idea, buon tentativo). Non passare un messaggio negativo, evita commenti come “Cosa stai facendo” “passa la palla”, “sveglia”.

A questo si accompagna  la richiesta ai genitori di partecipare come Coach o Assistant Coach (per ora non mi lancio).Gli allenamenti si svolgono  2 volte alla settimana sul campo del quartiere, dove piu' squadre si allenavano contemporaneamente su spazi ben delimitati … A Winchester ci sono almeno 4 giardini pubblici in cui sono disegnati un minimo di 3 campi ciascuno.

Non si pue' dire che si presti attenzione  a tecnica e  tattica, ma piuttosto ad imparare a dare il calcio giusto al pallone e “Have Fun!” e' il principale scopo degli allenamenti. E vi assicuro che Irene finiva ogni volta esausta e molto contenta.

Poi ogni Sabato mattina c'e' la partita: la squadra di Irene, le Candy Canes era inserita in un girone con un altra squadra di Winchester, quella di Concord, quella di Lexinghton e quella di Sudbury: e' stato bello accompagnarla e con la scusa girare anche per i paesi “dei dintorni” (anche 45 minuti di macchina per raggiungere il campo avversario) e trovare dei campi e dei parchi bellissimi.



Era poi fantastico vedere lo spirito con cui giocano e come tutti i genitori siano coinvolti per la squadra e non per la loro figlia; l'importanza  del  rispetto per il compagno e l'avversario e'  sempre qualcosa che va  oltre il risultato: tutti bloccati se qualcuno si faceva male; a fine partita a condividere la merenda che i genitori a turno preparavano per tutte le ragazze;  grandi saluti e feste tra squadra vincente e perdente alla fine della partita.







Per Irene e' stato sicuramente un mezzo per conoscere ed integrarsi “senza pensieri” ( per quelli bastiamo noi)  con altri coetanei,  in un clima che assomiglia molto a quello dei nostri gruppi scout o parrocchiali.....dove ti si sprona a fare “il tuo meglio” ma anche ad apprezzare quanto riesci a dare.

Passateci la metafora: e' come aver trovato nel frigo una banconota.....mai avresti pensato di poterla trovare li :), e purtroppo di  non trovarla  altrove, dove normalmente la avresti cercata   ( ad esempio nella parrocchia locale).

Lo scorso Sabato e' stata l'ultima partita della stagione, (qui la stagione dura da Settembre a meta' Novembre)  ma gia le ragazze si stanno organizzando per la prossima primavera quando iniziera' la nuova “season” (Aprile-Giugno), e comunque alcune mamme hanno invitato a casa loro tutte le famiglie al party delle Candy Canes il prossimo Sabato.

Great Job!

Come dice sempre il coach alle ragazze

10 commenti:

  1. Buongiorno paolo...è un buon risveglio la tua lettura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Sabrina ... e' un piacere condividere questa nostra avventura

      Elimina
  2. Brava Irene... e bravi mamma e papà... siamo tutti orgogliosi di voi!!!

    RispondiElimina
  3. detestavo profondamente l'intervallo del lunedì mattina e sentir parlare solo di quel giocatore che ha fatto gol o di quella squadra che ha perso... uffff... io già amavo lo sport del "batti e corri"!!! Sono nata per vivere qui!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Almeno qui a Boston le cose non sono molto diverse ... i calzini rossi ovunque e in qualunque situazione ...

      Poi sento che nel prossimo "project" i compagni di Irene hanno potuto scegliere un giocatore di baseball come VIP e "maestro di vita" .... brrrr. Non mi sono mai sognato di considerare un Totti o qualunque altro giocatore un personaggio simbolo di cui parlare a lezione a scuola. Ad ognuno il suo!

      Elimina
  4. Ciao! Sono Fiorella, sono di Milano ma da un mese e mezzo vivo a Weston (molto vicino a Winchester) come ragazza alla pari. Ho scoperto il vostro blog poco prima di partire e ogni tanto mi piace continuare a leggerlo...fino a poco tempo fa lo leggevo con ammirazione aspettando il giorno in cui sarei stata qui, ora quando leggo post come questi penso 'si è vero' perché è proprio quello che anche io sto vivendo..ho infatti appena smesso di accompagnare I miei host kids agli allenamenti di calcio :) qui a Weston non ho ancora avuto modo di conoscere famiglie italiane se non qualcuno che mi ha detto di avere un bis o trisnonno nato in Italia, ma mi fa piacere sapere che ancora adesso c'è qualcuno che ha il coragfio e la possibilità di fare il grando passo..anche perché a me dopo solo sette settimane al pensiero di tornare in Italia mi viene da piangere :S
    Spero continuiate a scrivere post magari con consigli su attività da fare a Boston o limitrofi :)

    RispondiElimina
  5. Daje Irene!!!!!
    In bocca al lupo x la prossima stagione estiva.
    Ho una unica critica: CAMBIATE IL COLORE DELLE MAGLIE...NON POTETE GIOCARE CON QUELLE DEL MILAN! :-) J.

    RispondiElimina
  6. Vabbeh vabbeh peró ai ragazzi evitiamo i curling please! ;-)
    Davvero bello questo spaccato di sport e il tuo raccontare premuroso e curioso. DAJE LATTINE DOLCI! (o barattolo di caramelle?)

    RispondiElimina
  7. Vabbeh diversificare ma ai ragazzi evitiamo il curling please! ;-)
    Davvero bello questo spaccato di sport e il tuo raccontare curioso e premuroso. DAJE LATTINE DOLCI!!! (o barattoli di caramelle?)

    RispondiElimina