Un passo necessario da compiere nel processo di comprensione della cultura americana e' l'assistere al Superbowl: la finale del campionato di Football Americano.
La principale differenza con gli altri sport principali negli Stati Uniti e' che nel Football, la finale viene svolta in una partita unica, in un campo deciso qualche anno prima, mentre negli altri sport (Baseball e Basketball) la finale si svolge al meglio di piu' incontri. Questa caratteristica da all'evento una visibilita' superiore a qualunque altro evento.
Tutti gli Stati Uniti si fermano per una sera, perchè non importa quale sia la squadra per la quale tu faccia il tifo, quale sia la tua squadra del cuore, ma, essendo questa la partita con le migliori squadre dell'anno, ci si aspetta la miglior partita dell'anno e ha intenzione di perdersela.
Durante i giorni che precedono il match ho ricevuto diversi inviti per assistere insieme ad altri a questo " evento" ... un po come succede in Italia quando la nazionale gioca una finale: ci si vede a casa di qualcuno, ognuno porta qualcosa da mangiare, amici, chiacchiere, risate e tutti davanti al televisore (qui la dimensione minima sono i 50 pollici) per assistere alla partita e in questo caso non per tifare una squadra, ma per godersi lo spettacolo.
E spettacolo e' proprio la parola giusta, perché la partita e' certamente importante, ma lo e' anche tutto quello che ci gira intorno, anche la pubblicità. Poiche' per 30 secondi di pubblicità durante il Superbowl si pagano circa 4 milioni di dollari, ci si aspettano cose strabilianti o comunque particolari da parte di chi spende tali cifre ... si possono trovare innumerevoli dibattiti durante o dopo il Superbowl, non solo sulla partita e quale sia stato il miglior giocatore, ma anche su quale sia stato il miglior "commercial" passato dalla televisione durante le quasi 4 ore di partita
Ecco alcuni degli spot che mi sono rimasti impressi
Il mio preferito
Il più americano
Il più spiritoso
Con più riferimenti
Il più tecnologico
E il grande classico
Momento clue della serata e' stato poi non l'ultimo touch down, ma il concerto durante l'intervallo: un cantante molto in voga al momento come Bruno Mars e una band storica come i Red Hot Chili Pepper che si sono alternati per 10 minuti al centro del campo (che nel frattempo era stato rapidamente trasformato in un palco da concerto)
Insomma devo dire che e' stata una serata davvero piacevole e divertente ...
Speravo che Menning facesse il miracolo. Invece.... :-(
RispondiEliminaNoi, qui nella cittá eterna, continuiamo a tifare per l'AS ROMA!
Baci a tutti e se mai vi venisse la nostalgia della cucina di casa, potete sempre fare un salto a NY....
Jonathan
http://cucina.corriere.it/persone/14_febbraio_18/joe-scaravella-suo-ristorante-dove-ogni-sera-cucinano-dieci-nonne_75c281a6-98b3-11e3-8bdc-e469d814c716.shtml