mercoledì 8 aprile 2015

I "dialetti" della matematica

Chi mi conosce sa che i numeri e la logica matematica mi sono sempre piaciuti: ci sono delle regole, dei codici ... e, una volta capite queste cose, il gioco è fatto.

Ho sempre pensato che, diversamente dalla letteratura, la matematica utilizzasse un linguaggio universale, valido ovunque nel globo: per cui 2 + 2 = 4 tanto a Roma quanto a Boston.

Ovviamente è il risultato di questa semplice operazione è sempre quello ovunque, ma studiando la matematica di quinta elementare con mia figlia, ho scoperto che alla fine ci sono dei "dialetti" anche nella simbologia matematica.

Il più classico esempio è nell'uso del punto e della virgola nella definizione dei decimali

Se sul libro troviamo 1.234, io leggo milleduecentotrentaquattro, mentre mia figlia legge uno e duecentotrentaquattro millesimi (tradotto in italiano 1,234 - uno virgola duecentotrentaquattro).

Poi un giorno mi ha chiesto mia figlia di rivedere i suoi compiti dove doveva fare alcune divisioni: ci ho messo un po a capire quale fosse il divisore e quale il dividendo ....


Ma il massimo è stato qualche giorno fa, quando sono andato a correggere i suoi compiti con le frazioni: ho dato un occhiata all´espressione, fatto due conti mentali e dato il mio responso: è sbagliata.


Ho speso una mezz'oretta con lei rivedere i conti e vedevo che lei non mi seguiva .... poi chiedendole di ripetere lo svolgimento che aveva fatto ho capito che anche il suo risultato poteva essere giusto.

Lascio a voi il trovare la motivazione ... o se volete andate a vedere la risposta ufficiale qui

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