giovedì 30 aprile 2015

Passaggio alla scuola media

"Ricordatevi, la scuola media dura solo tre anni; elementari e superiori durano di più, ma questo è il momento in cui i vostri ragazzi crescono e cambiano più rapidamente"

Con questo incipit ci ha salutato il Preside di quella che sarà la scuola media di nostra figlia il prossimo anno.


Abbiamo già raccontato il nostro impatto con la scuola elementare qui (link) ,  e di come fossimo rimasti sorpresi dal  Open Day  organizzato dalla scuola per i nuovi arrivati.

Anche il passaggio alla scuola media è viene presentato a genitori e ragazzi con una serie di eventi.


Ricordiamo che come per la scuola elementare, per la scuola pubblica a tutti i livelli, i ragazzi  sono assegnati esclusivamente alla scuola di appartenenza secondo la residenza, quindi tutto questo è fatto semplicemente per presentare lo stato dell’arte delle attività, ciò senza l’ intenzione di “ procacciare” nuove iscrizioni.

A partire dal preside, fino all'infermiera della scuola, gran parte dello staff degli insegnanti, ha speigato  in due differenti incontri, l’area di cui si occupa all’interno della scuola.

In tutti gli interventi traspare una grande passione per la propria professione ma soprattutto per gli alunni.

Questa middle school, pur gestendo ogni anno 1200 alunni, con processi molto dettagliati e organizzati, prevede quotidianamente spazi in cui ragazzi ed insegnanti possano “trovarsi”
per rendere questi tre anni difficili  il più possibile come qualcosa da ricordare.

Le parole chiavi che tornano in tutti gli interventi sono “responsabilita'” ed “ autonomia”, da costruire in vari modi, per esempio chiedendo  ai genitori di “farsi da parte” nella relazione tra il ragazzo e l’insegnante: sono gli alunni a dover prendere in mano la loro “vita scolastica” manifestando le proprie difficolta' agli insegnanti che sono li per aiutarli e non per “ aspettarli al varco” sulle loro lacune. "Advocate Yourself" e' la parola d'ordine.

Un secondo evento a cui i genitori sono stati invitati é stato un momento di “dibattito aperto” dove  i membri dello staff sedevano sul palco pronti a rispondere a qualunque domanda fosse giunta dal pubblico.




Domanda dei genitori: “Quanti compiti avranno?”
Risposta:   "1 ora e mezza di studio al giorno, ma dipende molto dal ragazzo"
Domanda: “Quali sono le attività dopo-scuola?”
Risposte varie:
     a) è aperto uno Youth Club tutti i giorni dalla fine della scuola fino alle 5, dove vi sono attività organizzate ma anche videogames a tavoli da ping-pong;
    b) molti ragazzi spendono  tempo in biblioteca con i professori per rivedere le materie. Altra opzione e’ che gli alunni vanno nella biblioteca comunale per fare i loro compiti);
Domanda: “ Viene fatta Educazione Sessuale?”
Risposta:   "Certo che si e per tutti i tre anni"
Domanda: Come viene gestito il "dressing code"?
Risposta: vengono dati chiarimenti su cosa e come è permesso indossare a scuola, e soprattutto come viene gestita la cosa in caso che i ragazzi non seguano quanto stabilito.

A questo evento erano presenti alcuni insegnanti di quinta elementare, anche loro coinvolti in questo passaggio, pronti a spiegare ai genitori come i ragazzi stavano vivendo questa preparazione alla “ transizione”: informazioni e commenti relativi allo stato emotivo dei ragazzi, più che a quello formativo (che invece viene trasmesso secondo i classici incontri di fine quadrimestre), informazioni che diventa sempre più difficile ricevere direttamente dai ragazzi, oramai adolescenti. Non sono le materie nuove quello che più li preoccupa, ma piuttosto la paura di perdere i loro amici di questi cinque anni e di rimanere soli in questo mare di 1200 estranei, che cambiano ad ogni lezione: ognuno infatti si muove tra le varie classi in funzione dell'orario personalizzato, basato sulle scelte delle materie facoltative e del livello a cui ciascuno è assegnato per le materie obbligatorie: "ma come si può stare senza ricreazione", "come posso stare a pranzo con i miei amici in una caffetteria che ha 37 tavoli da 12 persone e ci sono circa 400 persone che stanno li durante il mio pranzo, quando alle elementari siamo meno di 100".
Queste sono le domande più frequenti ... e in effetti la cosa spaventerebbe anche me.

Ma ancora una volta la risposta del personale della scuola ha evidenziato come abbiano l'esperienza e la capacità di gestire queste situazioni.

Ovviamente non potevano mancare i membri dell'associazione dei genitori della scuola: anche loro con spiegazioni e aneddoti relativi alla loro esperienza ci hanno davvero presentato una scuola dove ciascuno vorrebbe che i loro figli potessero andare.

Tutti sappiamo quanto da queste parti siano bravi a presentare la loro mercanzia, ma ho avuto davvero l'impressione che fosse tutto davvero sincero e vero.

Se siete curiosi di leggere l'organizzazione o i curriculum di questa scuola date un'occhiata a questi link



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